Disc 1 | ||||||
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1. |
| 7:02 | ||||
Sono io la morte e porto corona,
io Son di tutti voi signora e padrona e cosi sono crudele, cosi forte sono e dura che non mi fermeranno le tue mura. Sono io la morte e porto corona, io non di tutti voi signora e padrona e davanti alla mia falce il capo tu dovrai chinare e dell 'oscura morte al passo andare. Sei l'ospite d'onore del ballo che per te suoniamo, posa la falce e danza tondo a tondo: il giro di una danza e poi un altro ancora e tu del tempo non sei piu signora. |
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2. |
| 4:12 | ||||
Gia ero vecchio e stanco
per prenderla con me, ma il vecchio giardiniere rinunciare come puo all'ultimo suo fiore, se l'inverno viene gia. Gia ero vecchio e stanco, ma la volli per me e il sorriso della gente di nascosto accompagno il mio andare verso casa e l'inverno viene gia... Lei era la piu bella che avessi visto mai sorrideva fra le ciglia e il mio cuore riscaldava, era l'ultimo mio fiore e l'inverno viene gia... Poi anche il mio ciliegio a suo tempo maturo; lei venne un mattino a chiedermene i frutti "Devo avere quelle ciliegie perche presto un figlio avro" Io guardavo le sue guance piu bella era che mai, e sentivo dentro me gia crescere la rabbia "Chiedi al padre di tuo figlio di raccoglierle per te" Sorridendo come sempre, la spalle mi volto e la vidi in mezzo al prato vero l'albero guardare: era l'ultimo mio fiore e l'inverno viene gia Fu il ramo suo piu alto che ciliegio chino ed il padre di suo figlio cosi l'accontento Ed il padre di suo figlio cosi l'accontento Fu il ramo suo piu alto che ciliegio chino ed il padre di suo figlio cosi l'accontento Ed il padre di suo figlio cosi l'accontento Gia ero vecchio e stanco per prenderla con me, ma il vecchio giardiniere rinunciare come puo all'ultimo suo fiore, se l'inverno viene gia. |
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3. |
| 4:07 | ||||
Presso la fontana
lui un giorno la trovo, vide da lontano il giallo della veste che portava su di se "Dimmi cosa vuoi che io ti possa regalare, grande e il mio potere, quello che vuoi io posso fare". Non ti prenderai gioco di me, tu non sei certo quello che io sto aspettando. Quando lui verra, allora mi alzero e, seguendo lui, di qui io me ne andro", Tu non credi di essere qui per me ma ancora troppo giovane tu sei quando avrai come me vissuto mille anni, allora forse capirai". Dimmi cosa vuoi e io te la daro, tu pensi ancora che non mi seguirai mai, ma di te faro un albero fiorito, poi ti guardero fino a quando appasairai". "Non ti prenderai gioco di me, tu non sei certo quello che io sta aspettando. Hai vissuto gia per mille anni, ma sei giovane, lo vedo, forse piu di me". Quella volta infine si adiro ed in un vasto lago la muto e dall'alto di uno bianca torre per il resto del tempo lui l'amo. |
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4. |
| 3:50 | ||||
E' venuto il corvo di mare
a predirmi la sorte: "Tempo tu non avrai di fuggire... Ti raggiungono gia! strapperanno i tuoi occhi, bruceranno il tuo cuore! tempo tu non avrai di fuggire... ti raggiungono gia!". Io non ho paura di dovere morire e tu vecchio corvo i suoi occhi strapperai. Io non ho paura, molto a lungo ho cantato e il suo cuore falso come il mio brucera! e venuto dal mare il granchio: alla sua bocca aspettera di potere con l'ultimo respiro rubargli l'anima. E il mio signore non sa: una sola volta non bastera che l'avvoltoin divori il mio corpo per far tacere per sempre il mio cuore. |
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5. |
| 4:11 | ||||
Siedi serena e aspetti il tuo uomo
che torna domani, se il cielo vorra... cerchi il sorriso con cui ti lascio fra i solchi scuri che il tempo disegna sul viso di chi naviga il mare, ed e sempre domani e se il cielo vorra... Te l'ha giurato e sai tornera l'uomo che amavi non mentiva mai. Aspetti serena ogni uomo che torna dal mare lontano verso il quale parti... Forse da anni lui naviga gia lungo correnti che non porteranno ai tuoi fianchi il suo amore, mai piu... ed e sempre domani e se il cielo vorra.,, Te l'ha giurato e sai tornera; l'uomo che amavi non mentiva mai. |
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6. |
| 4:48 | ||||
e` la pulce d'acqua
che l'ombra ti rubo` e tu ora sei malato e la mosca d'autunno che hai schiacciato non ti perdonera` sull'acqua del ruscello forse tu troppo ti sei chinato tu chiami la tua ombra ma lei non ritornera` e` la pulce d'acqua che l'ombra ti rubo` e tu ora sei malato e la serpe verde che hai schiacciato non ti perdonera` e allora devi a lungo cantare per farti perdonare e la pulce d'acqua che lo sa` l'ombra ti rendera` e` la pulce d'acqua che l'ombra ti rubo` e tu ora sei malato e la mosca d'autunno che hai schiacciato non ti perdonera` sull'acqua del ruscello forse tu troppo ti sei chinato tu chiami la tua ombra ma lei non ritornera` e` la pulce d'acqua che l'ombra ti rubo` e tu ora sei malato e la serpe verde che hai schiacciato non ti perdonera` e allora devi a lungo cantare per farti perdonare e la pulce d'acqua che lo sa` l'ombra ti rendera` e` la pulce d'acqua che l'ombra ti rubo` e tu ora sei malato e la mosca d'autunno che hai schiacciato non ti perdonera` e allora devi a lungo cantare per farti perdonare e la pulce d'acqua che lo sa` l'ombra ti rendera` |
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7. |
| 4:03 | ||||
Da tre notti non riposo
resto ad assoltare : e la vipera che soffia, soffia presso l'acqua. Ho composto un canto nuovo, vieni ad ascoltare della sposa che al banchetto mai piu ritorno fece. C'era un invitato in piu che la rimirava: "Alla mia gente vorrei mostrare il tuo abito da sposa". Lei ingenua lo segui' cerca di tornare, fino a notte attesa, lei non ritorno. Se ne andava in piena notte da solo un suonatore, ma davanti gli si paro il signore sconosciuto: "Forse tu cerchi la sposa che ando perduta, se hai cuore di seguirmi da lei ti condurro". E una barca lo porto lungo un'acqua scura, ritrovo la sposa e aveva vesti d'oro. "Il mio anello ti daro, portale al mio uomo, qui non soffro piu ne male ne desiderio". Il suonatore si giro, fece un solo passo poi gridare ia senti' nell 'acqua che la soffocava, Come luce lei brillava quando sposa ando, dove mai l'avra portata il signore che la rubo. Da tre notti non riposo resto ad ascoltare: e la vipera che soffia, soffia presso l'acqua. |
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8. |
| 5:03 | ||||
Viveva gia molto tempo fa
la lepre con la volpe e la scimmia... non ricordo chi ne racconto la storia, molti anni fa Per tutto il giorno giocavano felici su per colline e giu per i prati e a sera si stringevano vicini, per affrontare il buio della notte, Chissa chi me lo racconto... Veniva per la stessa via un vecchio che a se li chiamo: "Chi di voi tre mi aiutera sara da me premiato". Volpe e scimmia si diedero da fare, mentre la lepre continuava a giocare: correva per i prati spensierata e dai suoi stessi amici fu tradita. Chissa chi me lo racconto... Davanti al cibo che gli fu servito il vecchio certo penso: "Povera lepre ti han tradita gli amici che tu amavi". Volpe e scimmia si gurdavano stupite mentre la lepre col vecchio se ne andava da allora sempre gioca spensierata la in alto, nel palazzo della luna. viveva gia, ma e tempo fa... la lepre con la volpe e la scimmia. non ricordo chi mi racconto la storia, molti anni fa di come la lepre un giorno li lascio e nella luna a vivere se ne ando: Correva per i prati spensiereta e dai suoi stessi amici fu tradita. |
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9. |
| 6:45 | ||||