Disc 1 | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|
1. |
| - | ||||
Quelli che son stati adolescenti insieme a me,
E di anni ne hanno almeno trentratre, Avevano tre miti nel settanta o giu di li: Il sesso, il socialismo ed il GT. Magari la ragazza c'era chi l'aveva gia Ma sogni rosa e petting a meta. Il sesso quello vero era tutt'altro era lontano, Hugh Heffner o la storia di un mio amico. Ma poi poco alla volta ce lo siamo conquistato, I tabu infranti c'e chi si e sposato. Lavoro, figli, alcuni divorzio infine liberta Ma ormai fuori dal mito e fuori eta. E ritorniamo indietro a quei vent'anni o giu di li, Vediamo la faccenda del GT. Io fortunato ci son stato sopra a quell'eta Perche ad un mio amico lo compro papa. E dopo tanti anni ce l'ho avuto pure io, Un GT vero proprio tutto mio. Magari certo e usato ed anche arrugginito E soprattutto ormai fuori dal mito. E c'e chi tra di noi ha abbandonato l'avventura Per noia, opportunismo o per paura. E chi non l'abbandona ma non capisce cosa sia Per troppa fede o per poca ironia. E c'e chi come me, tra sessantotto e masochismo, E ancora li che aspetta il socialismo. Arrivera stiam certi, sara euro- o dal volto umano, Speriamo che non sia di seconda mano. |
||||||
2. |
| - | ||||
Jenny abitava in un bosco a due passi dalla pieta
Jenny abitava in un bosco a due passi dalla falsita Jenny abitava in un bosco a due passi dalla vilta Jenny abitava in un bosco a due passi dalla citta. Un giorno vide bruciare il suo campicello aldila del fosso Un giorno vide bruciare il suo campicello lassu sul dosso Un giorno vide bruciare il suo campo aldila del fosso Un giorno vide bruciare il suo campo di grano rosso Un giorno vide arrivare il suo cavallo malandato Un giorno vide arrivare il suo cavallo bastonato. Ma un giorno anche questo le spari, dovette rinunciare Finche un giorno a testa china in citta la videro entrare. Jenny abitava in un bosco a due passi dalla pieta Jenny abitava in un bosco a due passi dalla falsita Jenny abitava in un bosco a due passi dalla vilta Jenny abitava in un bosco a due passi dalla citta. |
||||||
3. |
| - | ||||
Non e ancor tardi
E con il freddo che fa Possiamo bere qualcosa se ti va Un po' di neve si scioglie Sotto i tuoi stivali La luce sotto il portico Poco piu in la Un po' di esitazione Che forse invento io E il tuo braccio si infila sotto il mio C'e un tavolino libero Laggiu Mi s'appannano gli occhiali E non ti vedo piu E poi mentre ci sediamo Entro in una tua risata Il mio whisky La tua panna e cioccolata Niente a che vedere Con l'amore tutto cio Forse un po' di stereotipo Ma in fondo perche no Sera Sera bolognese ruffiana Umido gelo Situazione da fotoromanzo O giu di li Da non crederci a ridursi cosi Eppure C'e qualcosa da raccontare Un po' di storia privata Da barattare La sigaretta E le tue mani da toccare L'amore e chiaro Non lo faremo mai Pero abbiamo parlato di bar E poi Ma hai raccontato dei tuoi Tre padri marinai Coi baffi, con la barba e l'aquilone Ti ho raccontato delle mie matite colorate Con cui disegno arcobaleni di cartone Ma la macchina non era laggiu Dove abbiamo parcheggiato Chi si ricorda piu Dietro un angolo e nascosta Un'altra tua risata Sopra i gatti la luna e appannata Dalla tua alla mia citta Mezzanotte e vicina Con la zucca Della fata turchina Sera Sera bolognese ruffiana Umido gelo Situazione da fotoromanzo O giu di li Da non crederci A ridursi cosi Eppure C'e qualcosa da raccontare Un po' di storia privata da barattare La sigaretta E le tue mani da toccare. |
||||||
4. |
| - | ||||
Utopia aveva una sorella maggiore
Che si chiamava Verita senza errore Lanciava spesso un aquilone nel vento Su cui era scritto liberta con l'accento. Le due sorelle trascorrevano il tempo Senza fermarsi mai neppure un momento Avvinte sempre quel aquilone Senza sapere, sapere ragione. Ma troppo deboli le braccia delle fate E troppo fini quelle dita delicate Strappo la fune il forte vento quel giorno E l'aquilone piu non fece ritorno. Quell'incidente cancello la magia Le due sorelle separaron la via, Utopia ando per il mondo a cercare E Verita gia si pensava a sposare. La Verita si sposava col Tempo Anche Utopia fu invitata all'evento, "Non ti sposare resta libera che tedi Guarda che le parole son seni!" "E parole sono seni hai ragione Ma per fiorire non e gia la stagione". "Il tuo non e un matrimonio d'affetto Ti pesera questa casa e quel letto." Mentre Utopia andava via allegramente Perche vedeva il futuro presente Verita a capo chino sussurrava "Stai confondendo il desiderio e il destino". E l'animo corse come fa un torrente Cambiando segno tra passato e presente, Utopia ogni notte un uomo amava Ed all'alba lo abbandonava. Per verita a quanto si dice Il matrimonio non fu mai felice Il Tempo non e un marito ideale Avaro vecchio ed anche brutale. Ma infondo infondo qualcosa ne ha avuto Con tanti (mille)* amanti lo ha reso cornuto Ed alla fine dell'infedelta Ha avuto l'eredita. Mentre Utopia che non ha un padrone Ne ha centomila senza alcuna ragione Resta da sempre a vagare nel prato, Ma l'aquilone non l'ha piu trovato. * Nella versione cantata ai periodi di Augusto veniva cantato "...con MILLE amanti l'ha reso cornuto...", poi pero con l'avvento di Danilo si e rivisto il testo modificandolo in "... con TANTI amanti l'ha reso cornuto...". |
||||||
5. |
| - | ||||
6. |
| - | ||||
7. |
| - | ||||
Sui tuoi capelli biondi giocava il vento e poi
Un volto sconosciuto a giocato i giorni miei, Un accordo di chitarra non mi basta piu Io spingo gli occhi al cielo, un'ala bianca c'e. Il giro del tuo sguardo piu non vede me Quanto buio in un pensiero dopo il sole insieme a te Un accordo di chitarra non mi basta piu Io spingo gli occhi al cielo, un'ala bianca c'e. Dei fantasmi senza casa, son questi i sogni miei Io canto ma per chi se tu sei sorda ormai, Ma una goccia di speranza lenta scende giu Nel giro del mio sguardo un'ala bianca c'e. E di colpo torna il sole se ritorni tu Non ho il tempo di fermarti ala bianca va! |
||||||
8. |
| - | ||||
9. |
| - | ||||
Un vecchio e un bambino si preser per mano
e andarono insieme incontro alla sera, la polvere rossa si alzava lontano, il sole brillava di luce non vera. Immensa pianura sembrava arrivare fin dove l'occhio di un uomo poteva arrivare e tutto di intorno, non c'era nessuno, solo il tetro contorno di torri di fumo. I due camminavano e il giorno cadeva, il vecchio parlava, e piano piangeva. Con l'anima assente, con gli occhi bagnati, seguiva il ricordo dei miti passati. I vecchi subiscon le ingiuria degli anni, non sanno distinguere il vero dai sogni. I vecchi non sanno nel loro pensiero distinguer nei sogni, il falso dal vero. Il vecchio diceva guardando lontano: |
||||||
10. |
| - | ||||
11. |
| - | ||||
Non credevi
Che il tempo passasse cosi Come un sogno della notte passata Fino a quando ti sei visto allo specchio Fino a quando ti sei visto piu vecchio Fino a quando non ti muore qualcuno Fino a quando non ti muore un amico. Cosi tu pensi A quei boschi che stan scomparendo Dove noi cantavamo urlando Ma tutto ti appare sconvolto Non ricordi neanche piu un volto Non ricordi nemmeno il saluto Della gente con la quale hai vissuto. Cupamente I tuoi passi rimbomban per strada Hai passato ore e ore a pensare Quando e tardi e non sai dove andare Quando e tardi e non hai piu casa Quando e tardi e tutto il Mondo riposa Tutto avvolto in un'ombra silenziosa. Cosi tu ascolti La notte nel suo amaro morire Trascinare con se i tuoi pensieri Ma gia l'alba illumina il cielo Ti cancella il buio dal viso E gia giorno e gia domani E gia giorno e gia domani. |
||||||
12. |
| - | ||||