Disc 1 | ||||||
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1. |
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la luna si stanco
di guardare il mondo di lassu; prese una cometa, il volto si velo e fino in fondo al cielo cammino. E sorpresa fu che la bianca distesa non fosse neve. Eran solo sassi e i piedi si feri, piangendo di nascosto lei fuggi. Affrontare il mondo a piedi nudi non si puo e dall'alto a spiarlo lei resto. E sorpresa non e piu che la bianca distesa non sia neve. |
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2. |
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Mi piace spettinato camminare
col capo sulle spalle come un lume cosi mi diverto a rischiarare il vostro autunno senza piume. Mi piace che mi grandini sul viso la fitta sassaiola dell'ingiuria, mi agguanto solo per sentirmi vivo al guscio della mia capigliatura. Ed in mente mi torna quello stagno che le canne e il muschio hanno sommerso ed i miei che non sanno di avere un figlio che compone versi; ma mi vogliono bene come ai campi alla pelle ed alla pioggia di stagione, raro sara che chi mi offende scampi alle punte del forcone. Poveri genitori contadini, certo siete invecchiati e ancor temete il Signore del cielo e gli acquitrini, genitori che mai non capirete che oggi il vostro figliolo e diventato il primo tra i poeti del Paese e ora con le scarpe verniciate e col cilindro in testa egli cammina. Ma sopravvive in lui la frenesia di un vecchio mariuolo di campagna e ad ogni insegna di macelleria la vacca si inchina sua compagna. E quando incontra un vetturino gli torna in mente il suo concio natale e vorrebbe la coda del ronzino regger come strascico nuziale. Voglio bene alla patria benche afflitta di tronchi rugginosi m'e caro il grugno sporco dei suini e i rospi all'ombra sospirosi. Son malato di infanzia e di ricordi e di freschi crepuscoli d'Aprile, sembra quasi che l'acero si curvi per riscaldarsi e poi dormire. Dal nido di quell'albero, le uova per rubare, salivo fino in cima ma sara la sua chioma sempre nuova e dura la sua scorza come prima; e tu mio caro amico vecchio cane, fioco e cieco ti ha reso la vecchiaia e giri a coda bassa nel cortile ignaro delle porte dei granai. Mi sono cari i miei furti di monello quando rubavo in casa un po' di pane e si mangiava come due fratelli una briciola all'uomo ed una al cane. Io non sono cambiato, il cuore ed i pensieri son gli stessi, sul tappeto magnifico dei versi voglio dirvi qualcosa che vi tocchi. Buona notte alla falce della luna si cheta mentre l'aria si fa bruna, dalla finestra mia voglio gridare contro il disco della luna. La notte e cosi tersa, qui forse anche morire non fa male, che importa se il mio spirito e perverso e dal mio dorso penzola un fanale. O Pegaso decrepito e bonario, il tuo galoppo e ora senza scopo, giunsi come un maestro solitario e non canto e celebro che i topi. Dalla mia testa come uva matura gocciola il folle vino delle chiome, voglio essere una gialla velatura gonfia verso un paese senza nome. |
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3. |
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E tu bel bimbo, bimbo mio dolce,
dimmi, cosa vuoi che io ti canti? Cantami dei numeri la serie, sino a che io oggi non la impari. Unica e la morte, niente altro, niente piu... due i buoi legati al carro, e sono tre le parti del mondo, quattro le pietre di Merlino, che affilano le spade degli eroi. Unica e la morte, niente altro, niente piu... E sul cammino che il tempo fa cinque finora sono le eta, e sono sei le erbe che nel calderone il nano mescolera... Sette sono i soli, sette le lune, otto sono i fuochi accesi a Maggio, attorno alla fontana sono nove le fanciulle che danzano alla luna... Unica e la morte, niente altro, niente piu... E dieci vascelli sono venuti portandoci la guerra da lontano. Undici guerrieri sono tornati quand'erano in trecento a partire... Unica e la morte, niente altro, niente piu... E sul cammino che il tempo fa cinque finora sono le eta, e sono dodici i mesi che giorno per giorno, da sempre segnando va. E dodici ancora sono i segni che tu puoi leggere nel cielo, guerra tra di loro han dichiarato, questa che ti canto sara la fine. Unica e la morte, niente altro, niente piu... Allora la tromba suonera, avremo fuoco e tuono, pioggia e vento, la serie dei numeri e finita, per l'uno sai che non c'e serie: Unica e la morte, e due i buoi, e tre la parti, quattro le pietre, cinque le eta e sei le erbe, sette sono i soli, sette le lune, otto sono i fuochi e nove le fanciulle, ma dieci i vascelli, undici i guerrieri, dodici i segni, dodici i mesi e unica la morte, da sempre madre del dolore. |
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4. |
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Dimmi, buon signore
che siedi cosi quieto la fine del tuo viaggio che cosa ci porto? Le teste maculate di feroci tigri, per fartene tappeto le loro pelli? Sulle colline tra il quarto e il quinto mese, io per cacciare, da solo me ne andai. E fu cosi che col cuore in gola un agguato al daino io tendevo, ed invece venne il cervo che davanti a me si fermo. "Piango il mio destino, io presto moriro ed in dono allora a te io offriro queste ampie corna, mio buon signore, dalle mie orecchie tu potrai bere. Un chiaro specchio sara per te il mio occhio, con il mio pelo pennelli ti farai. E se la mia carne cibo ti sara, la mia pelle ti riscaldera e sara il mio fegato che coraggio ti dara. E cosi sara, buon signore, che il corpo del tuo vecchio servo sette volte dara frutto, sette volte fiorira." Dimmi, buon signore che siedi cosi quieto la fine del tuo viaggio che cosa ci porto? ...che cosa ci porto? |
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5. |
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Alla fiera dell'est,
per due soldi un topolino mio padre comprò. Alla fiera dell'est, per due soldi un topolino mio padre comprò. E venne il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò. E venne il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.Alla fiera dell'est, per due soldi un topolino mio padre comprò. E venne il cane che morse il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.Alla fiera dell'est, per due soldi un topolino mio padre comprò. E venne il bastone che picchiò il cane che morse il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.Alla fiera dell'est, per due soldi un topolino mio padre comprò. E venne il fuoco che bruciò il bastone che picchiò il caneche morse il gattoche si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò. E venne l'acqua,che spense il fuoco che bruciò il bastone che picchiò il cane che morse il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.Alla fiera dell'est, per due soldi un topolino mio padre comprò. E venne il toro che bevve l'acqua che spense il fuoco che bruciò il bastone che picchiò il cane che morse il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.Alla fiera dell'est, per due soldi un topolino mio padre comprò. E venne il macellaio che uccise il toro che bevve l'acqua che spense il fuoco che bruciò il bastone che picchiò il cane che morse il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.E l'angelo della morte sul macellaio che uccise il toro che bevve l'acqua che spense il fuoco che bruciò il bastone che picchiò il cane che morse il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.Alla fiera dell'est, per due soldi un topolino mio padre comprò. E infine il Signore sull'angelo della morte sul macellaio che uccise il toro che bevve l'acqua che spense il fuoco che bruciò il bastone che picchiò il cane che morse il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.E infine il Signore sull'angelo della morte sul macellaio che uccise il toro che bevve l'acqua che spense il fuoco che bruciò il bastone che picchiò il cane che morse il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.Alla fiera dell'est, per due sold iun topolino mio padre comprò. |
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6. |
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Sotto il tiglio la nella landa,
la dov'era il nostro letto, voi che passate potete vedere come rompemmo fiori ed erba. Davanti al bosco cantava l'usignolo e di fiori lei fece un giaciglio. Ridera chi passi per di la, guardate com'e rossa la sua bocca. Sotto il tiglio la nella landa noi rompemmo fiori ed erba, voi che passate potete vedere dove io posai la testa. Se saprete che lei era con me questo non sara certo mai vergogna, era lei la donna che volevo per essere chiamato col mio nome. Sotto il tiglio la nella landa la radica si abbraccia al giglio, voi che passate potete vedere come son cresciuti insieme. Lei con me rimase solo un anno, ma con oro poi intreccio le chiome e se ne ando, io amavo uno sparviero, in alto si levo e volo via. Sempre va a caccia di nubi il vento e non puo mai fermarsi, ma la bellezza e ancor piu veloce, troppo lento e per lei il vento. Cosi e la nostra vita e il mondo come vento e nube fugge via. |
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7. |
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8. |
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Sono io la morte e porto corona,
io Son di tutti voi signora e padrona e cosi sono crudele, cosi forte sono e dura che non mi fermeranno le tue mura. Sono io la morte e porto corona, io non di tutti voi signora e padrona e davanti alla mia falce il capo tu dovrai chinare e dell 'oscura morte al passo andare. Sei l'ospite d'onore del ballo che per te suoniamo, posa la falce e danza tondo a tondo: il giro di una danza e poi un altro ancora e tu del tempo non sei piu signora. |
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9. |
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Gia ero vecchio e stanco
per prenderla con me, ma il vecchio giardiniere rinunciare come puo all'ultimo suo fiore, se l'inverno viene gia. Gia ero vecchio e stanco, ma la volli per me e il sorriso della gente di nascosto accompagno il mio andare verso casa e l'inverno viene gia... Lei era la piu bella che avessi visto mai sorrideva fra le ciglia e il mio cuore riscaldava, era l'ultimo mio fiore e l'inverno viene gia... Poi anche il mio ciliegio a suo tempo maturo; lei venne un mattino a chiedermene i frutti "Devo avere quelle ciliegie perche presto un figlio avro" Io guardavo le sue guance piu bella era che mai, e sentivo dentro me gia crescere la rabbia "Chiedi al padre di tuo figlio di raccoglierle per te" Sorridendo come sempre, la spalle mi volto e la vidi in mezzo al prato vero l'albero guardare: era l'ultimo mio fiore e l'inverno viene gia Fu il ramo suo piu alto che ciliegio chino ed il padre di suo figlio cosi l'accontento Ed il padre di suo figlio cosi l'accontento Fu il ramo suo piu alto che ciliegio chino ed il padre di suo figlio cosi l'accontento Ed il padre di suo figlio cosi l'accontento Gia ero vecchio e stanco per prenderla con me, ma il vecchio giardiniere rinunciare come puo all'ultimo suo fiore, se l'inverno viene gia. |
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10. |
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non lo rimpiangerai
cogli la prima mela... Bella che cosi fiera vai non ti pentire mai cogli la prima mela... Danzala la vita tua al ritmo del tempo che va ridila la tua allegria cogli la prima melL.. Bella che cosi fiera vai non lo rimpiangerai cogli la prima mela... Bella che cosi fiera vai non aspettare mai cogli la prima mela... Stringilo forte a te l'amico che ti sorridera e fortuna a chi se ne va cogli la prima mela... |
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11. |
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La casa sua il signore di Baux
l'ha costruita sui sassi... La casa sua il signore di Baux l'ha costruita sui sassi... Passi di mille cavalieri segnano i suoi sentieri, vegliano dall'alto nella notte gelidi i suoi pensieri... La casa sua il signore di Baux l'ha costruita sui sassi... Gemono nel sonno i suoi cani sognando della caccia, siede a banchetto la sua dama lo sguardo assorto... fuoco e calore nelle sue sale danze, colori e allegria, canti e rumori, suoni di risa nella tua casa, signore di Baux. La casa sua il signore di Baux l'ha costruita sui sassi... e ancora lei rimane la e guarda passare gli anni... voli di uccelli verso il mare, l'ombra dei suoi pensieri, ha imbiancato le sue sale il vento salato... fuoco e calore nelle sue sale danze, colori, allegria, canti e rumori, suoni di risa nella tua casa, signore di Baux. |
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12. |
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Sento gia l'inverno venire
e nell'aria c'e odore di neve, silenziosa sul bosco cadra e lo coprira... Per il gelo gli alberi chini, questa notte so che la volpe e venuta, del suo passo lungo il sentiero e rimasta l'orma... Si e fermata la sull'altura l'aria annusando indecisa, si e ritratta poi tremando un po' di paura Ecco che l'inverno e venuto, sul mio bosco e caduta la neve, ora il gelo prendera anche il fiume e lo fermera... Lenti voli di corvi neri, questa notte so che la volpe e venuta, inseguendo lungo il sentiero una vaga traccia... Si e fermata la sull'altura l'aria annusando indecisa, si e ritratta poi tremando un po' di paura |
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13. |
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Come le onde del mare, come le onde del mare
balla la gente quando suono il mio violino. Mio cugino e prete a Kilvarnet, mio fratello e prete a Mocharabuiee. Ma io ho fatto piu di mio fratello e mio cugino: leggono nei libri di preghiere, io leggo nei miei libri di canzoni che ho comperato alla fiera di Sligo. Quando alla fine dei tempi noi ci presenteremo a Pietro, andremo da lui seduto in maesta, allora lui sorridera ai nostri tre vecchi spiriti, ma chiamera me per primo oltre il cancello. Perche sempre allegri sono i buoni, salvo che per cattiva sorte, e la gente allegra ama il violino, la gente allegra ama ballare. Quando mi vedono arrivare, corrono da me tutti gridando: "Ecco il violinista di Dooney! Vengono a ballare come le onde del mare. |
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14. |
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Come arance rosse
assaporo i giorni ora che ho incontrato te. Dolce e profumata ora e la mia vita e per questo: grazie a te. Ora io cammino tra le rose e quando e sera accanto a te riposo. Non e mai tempo di versi tristi e non verra la stagione delle pioggie. E non verra la morte triste alla nostra porta a cantare le sue canzoni. |
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15. |
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Legge nella tua mano
non ha bisogno di guardarti in volto lei vede nella tua mano quello che tu non vorresti sapere Lei ti puo dire d'amore dirti del denaro e d'altro Leggi la mia mano, signora leggimi la mano C'e un uomo alla tua porta nell'ombra tu non distingui il suo volto nasconde nella mano quello che tu non vorresti sapere... Vuole da te il tuo amore vuole il tuo denaro ed altro Signora, non sai vedere il male che ti verra da quell'uomo lui ora ti dorme accanto tiene il tuo destino nella sua mano. Si prendera il tuo amore rubera il tuo denaro ed altro Signora, non sai vedere la strada che prendera quell'uomo davanti alla tua porta solo una lunga via polverosa... Tu che sai dire d'amore dire del denaro e d'altro Leggi la mia mano, signora leggimi la mano |