Disc 1 | ||||||
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1. |
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Tutto mi sembra imperfetto, contatto non c'e.
Faccio una doccia, la faccia allo specchio com'e? Non mi somiglio piu, davvero, Caro me stesso mio: Cosa e successo? Adesso ci penso io. Telefoniamo a una certa persona che sai E recitiamo la scena che ho fretta di lei: Tempo mezz'ora e, di corsa, Nostra signora e qui; Gli altri problemi vanno a domani. Voglio tempo io, voglio aria, Qui ce l'hanno con me, Ma io sto attento; e a difendermi come posso Ci so fare da Dio, Caro me stesso mio. Scatta un riflesso, il mio sguardo si sveglia di gia, Come un diamante che spacca lo specchio a meta. E ci vediamo gia piu chiaro, Caro me stesso mio: Tutti i problemi vanno a domani. Voglio tempo io, voglio aria, Qui ce l'hanno con me, Ma io sto attento; e a difendermi come posso Ci so fare da Dio, Caro me stesso mio. E a difendermi come posso Ci so fare da Dio, Caro me stesso mio. |
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2. |
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Tempo per un caffe,
Piove addosso che maggio e? In viaggio per la citta Paesaggio di faccia al bar. E peggio per chi sta solo, Ho il vantaggio che aspetto lei. E rido per fatti miei, Sono spiccioli di poesia. Passano i passi miei Su biglietti buttati via. La mia mente e un congegno a tempo Se io sogno mi svegliera. Finalmente sta per tornarmi lei, Pagherei la cena al mondo, Ma la gente sta negli ombrelli e va, Si confonde col tramonto. E stagione di vento E adesso direi che e tempo di lei, Ma se passa il momento Persona che va un'altra verra: E questione di tempo. Sbocciano qua e la Conigliette di piano bar. Spuntano dai tassi, Eccitante aspettare qui. La mia mente e un congegno a tempo Se io sogno mi svegliera. Finalmente sto aspettando lei Con lo sguardo attento al mondo. Non mi chiudero, non mi spegnero Al ritardo di un momento. E stagione di vento E forse direi che e tempo di me, Quando passa il momento Persona che va, un'altra verra. E questione di tempo. |
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3. |
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Tu grande artista,
Sempre a galla, un po' equilibrista. Numero uno, Dopo te non ce n'e per nessuno. Hai talento da spendere, Tasche grandi, pazienza corta E pochi pero. E appena nato La tua culla gia sembra un teatro Da dove ti inventi Per l'attenta platea di parenti. Mangi pane e genialita, Istrione per vocazione: Ed eccoti qua. Venditi venditi subito, Prima che la fortuna si svaluti. Vai che adesso il gioco tocca a te, Tira su fin che ce n'e. Tu di gran moda, Vai a ruba dal palco alla strada, Chissa se per sbaglio Con i tuoi riflettori al guinzaglio. Faccia sempre probabile, Occhio buono della domenica, Aria da re. Venditi venditi subito, Prima che la fortuna si svaluti. Vai che adesso il gioco tocca a te, Tira su fin che ce n'e. |
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4. |
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Donna sul ponte alla porta dell'est:
Passa un filo di nuvole sugli occhiali di lei. Vienna leggera, catturami un'altra volta, Con i miei nodi da sciogliere Fra le mani di lei. Aria d'argento soffia dall'Ungheria, Come un serpente domestico il Danubio va via. Vienna pastello, cancellami la frontiera, Con tutti i voli che partono E ogni treno che va. Fari di sole fragile, occhi di smalto blu E il passaporto pesa sempre piu. Giugno dai muri tiepidi dietro le labbra di lei, Mentre mi prende e mi risponde e mi pretende qui. Donna alle spalle alla porta del sud Ed un riflesso che scivola fra le ciglia di lei. Vienna sospesa nel sogno di luna nuova: E una ferita fra gli alberi L'autostrada che va. Sorsi di buio limpido bagnano gli occhi miei Ma non so mai fermarmi, come mai? Vienna di legno e fragole, Resta nel sogno con lei; C'e un orizzonte troppo presente che mi pretende gia. Vienna per niente, Per andarsene come al solito. |
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5. |
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7. |
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Era cresciuta in fretta
Piu di qualche stagione fa. Sognava a testa bassa Tra i respiri della citta. Vorrei, vorrei, chissa cosa mai vorrei. Pregava spegnendo la luce. Lui era nato al porto Ma non era partito mai. Sempre col fiato corto Rimandava il domani a poi. Di lei, di lei, diceva non morirei, Ma poi non ci dormiva la notte. Notte improvvisa, domenica spesa Tra novita. Ridono insieme s'e arresa l'attesa, Sara chissa. Ed eccoli qui giocando a sognare A dirsi promesse, a darsi parole, A farsi l'amore. Aria di mezzanotte Fra un minuto e gia lunedi L'alba ha le scarpe rotte Ma tra poco sara gia qui. Vedrai, vedrai, accendono la citta E spengono insieme la notte. Notte che passa, ma resta la festa Finche sara Forse per gioco; per sempre per poco Sara chissa. E restano qui a darsi parole Le barche alla corda aspettano il sole, E un giorno migliore. E restano qui a darsi parole Le barche alla corda aspettano il sole, E un giorno migliore. |
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8. |
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9. |
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Punto il dito nel cuore dell'Europa,
Sono qui. Dorme al sole il motore, Risvegliare non si puo. Nel mezzogiorno giallo di grano io Mi sdraio all'ombra dell'ombra mia. Punto i gomiti al cuore della terra, Sono qui. Fresche spine di birra nelle vene: Penso a me. Completamente gatto di strada che, Dovunque vada resiste e Conquista un posto per se. E viaggia insieme a me la tempesta Che spettina i pensieri in testa a chi Pretende di cercarmi dentro Di sapere il centro mio. Perche non siete qui tutte quante A spingere il mio carro che non va? In mezzo a questo niente strano Da deserto indiano, Qui vi vorrei. Pianto gli occhi nel cuore del silenzio, Penso a chi Mi dovrebbe aspettare Non si muore, non per me, Completamente gatto selvaggio che, Se vale il viaggio, si muove e Ti trova e arriva da te. E viaggia insieme a me la mia pelle Che accende le tue stelle, se ne hai; Se non ho fatto in tempo oggi Domani mi vedrai, Perche non basti tu nella mente A spingere il mio carro che non va. In mezzo a questo niente strano Da deserto indiano Non ce la fai. |
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10. |
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Disse il soldato al suo re,
nuovo mondo tu avrai dammi tempo e vedrai. L'Indio il coltello puntò sulle stelle a ponente e le navi contò poi disse: oltre il mare c'è il niente e chi viene dal niente nemico non è. Dentro la città dai muri d' oro ai soldati il fiato si fermò sopra l'innocenza del giaguaro l'aquila cristiana si gettò. L ' indio il coltello puntò contro il sole tu farmi del male non puoi. Abbassò le braccia ai fianchi e disse: fermati mille volte puoi colpirmi e non cadrei una strana meraviglia prese gli uomini il bandito di Castiglia chiese a lui: Tu paura non hai ti fai gioco di noi il tuo trucco qual' è ? Notte di fortezza e fiamme d'oro Disse l'inca: uccidimi e vedrai, vedrai con quei tuoi occhi di sparviero il sole aprire ancora gli occhi miei. L'alba tra un po' spezzerà le tue armi Tu farmi del male non puoi ! Ma quel sogno fu silenzio e cadde fragile ed il cuore di smeraldo si fermò, poi le spalle della notte s'incendiarono e quel sole il re del sole non svegliò. Le navi il soldato riempì, e con l' oro partì col permesso di Dio. |