Disc 1 | ||||||
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1. |
| 4:34 | ||||
Fra i fiori tropicali, fra grida di dolcezza
la lenta lieve brezza scivolava. E piano poi portava fischiando fra la rete l'odore delle sete e della spezia. Leone di Venezia, leone di S. Marco, l'arma cristiana al varco dell'oriente. Ai porti di ponente il mare ti ha portato i carichi di avorio e di broccato. Le vesti dei mercanti trasudano di ori, tesori immani portano le stive. Si affacciano alle rive le colorate vele, fragranti di garofano e di pepe. Trasudano le schiene, schiantate dal lavoro, son per terra mirra, oro e incenso. Sembra che sia nel vento su fra la palma somma il grido del sudore e della gomma. E l'Asia par che dorma, ma sta sospesa in aria l'immensa millenaria sua cultura. I bianchi e la natura non possono schiacciare i Buddha, i Chela, gli uomini ed il mare. Leone di S. Marco, leone del Profeta, ad est di Creta corre il tuo vangelo. Si staglia contro il cielo il tuo simbolo strano la spada, e non il libro hai nella mano. Terra di meraviglie, terra di grazie e mali, di mitici animali da |
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2. |
| 4:43 | ||||
Portavi la chitarra sulle spalle come un fucile,
Cantavi le canzoni, gli esi che la gente non sapeva, Dicevi che il mondo domani cambiera. Qualcuno ti amava, la gente non ti capiva, Pensava al pane e alle code sulle strade, Dove il gelo fermava anche gli orologi. Portavi la chitarra sulle spalle come un fucile, Pronto a sparare quattro note da sbagliare un SOL, Quella notte scura non c'era nessuno Facile pensare ad un altro mondo. Il tuo corpo divento un acrobata E quel salto giu nel vuoto fini, Ma quella notte qualcuno sparo Nella mano stringevi una pietra... Una pietra venuta dal muro... Dal muro dell' est. Ora il mondo e cambiato La gente ci passa in quel posto, Ma se guardo per terra In mezzo a quei sassi C'e ancora una pietra Che porta una storia. Chi ti raccolse al mattino dice che Negl'occhi avevi il gelo, La chitarra era ancora avvolta Al tuo corpo. Il tuo corpo divento un acrobata E quel salto giu nel vuoto fini, Ma quella notte qualcuno sparo Nella mano stringevi una pietra... Una pietra venuta dal muro... Dal muro dell' est. Il tuo corpo divento un acrobata E quel salto giu nel vuoto fini. Il tuo corpo divento un acrobata E quel salto giu nel vuoto fini. |
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3. |
| 3:51 | ||||
Quando il mare fa paura
E le onde son leoni e Compaiono dal niente Marinaio di vent'anni Non guardare su nel cielo Il tuo cuore cedera E l'olandese volante che va, Che va, che va. Con la prua contro il niente Quella nave solca il mare Comandata da un fantasma Lo conoscono nei porti Lo conoscon dappertutto E l'olandese volante che va, Che va, che va. Con le onde contro il viso, Con la prua della nave Che combatte contro il mare Marinaio di vent'anni Non guardare su nel cielo Tra le scariche dei lampi E l'olandese volante che va, Che va, che va. Fu punito anticamente Per avere bestemmiato Il suo Dio troppo ostile Superando in gran tempesta Capo Di Buona Speranza E l'olandese volante che va, Che va, che va. |
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4. |
| 4:09 | ||||
Con quelle piccole mani stringi una morte
Che vendi disperata agl'angoli delle strade La gente che ti vede spaurita in viso, Sola, lontano da casa, senza sorriso, Ma quelle piccole mani maneggiano droga infame E con i soldi vai dove non vorresti mai. Santina dai grandi occhi, Santina dalle piccole mani, Santina voce gentile perche prendi quella roba Santina, io penso a te, alla tua infanzia spezzata, Ma penso anche a quelli che comprano da te. Rimani una bambina, ma molto crudele Quello che ti circonda e solo odio, Santina non hai sogni ne amici ne giochi Perche il tuo gioco e per pochi. Santina dai grandi occhi, Santina dalle piccole mani, Santina voce gentile perche prendi quella roba Santina, io grido per te, per la tua infanzia spezzata, Ma grido anche per quelli che comprano da te. Santina sguardo in avanti Tanto per pochi istanti, Molti rischi poco domani Da quelle piccole mani. Santina dai grandi occhi, Santina quelle mani mani, Santina voce gentile perche prendi quella roba Santina, io grido per te, per la tua infanzia spezzata, Ma grido anche per quelli che comprano da te. |
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5. |
| 3:59 | ||||
Non so se ricordate quel ragazzo traviato
Quello lungo con lo sguardo estraniato, Quello che veniva al bar alla sera E tutti lo chiamavano mongolfiera, Quello che di lui la gente diceva "Quello e un mongolo che fa solo fiera!" Si racconta ancora quando a scuola Andavano tutti dietro i tempi allora Butto nei cessi un sacco di cemento Apri il rubinetto allago il casamento Si ritiro e sconto la condanna E festeggio con fragole e panna. Viveva solo in casa con la mamma E alla mattina vedeva la Gianna, Nel pomeriggio giocava ai soldatini, Ma la notte vendeva ai giardini, Fece carriera e divento ligera, Ma lo chiamaron mongol senza fiera. Fece presto una collocazione, Tagliava il fumo col calco di mattone La sua ero era naftalina E i suoi tiri tutti metadrina, Fece carriera e divento canaglia, Ma lo chiamaron mongoltaglia. Il piu bel colpo della sua carriera E stato quello che l'ha messo in galera Quando la pula l'ha trovato un giorno Diceva: "La roba toglie il medico di torno!" La sua carriera si sgonfio di colpo E tutti lo chiamavan mongolstolto. La gente dice che dentro al parlatorio Mongol racconta la storia di quel giorno Quando la pula penso fosse strano Vedendo due seduti a cavalcioni sul ramo, Erano due della banda dei giardini Dicevano convinti d'essere uccellini. La sua carriera si sgonfio di botto E tutti lo chiamaron mongolrotto. |
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6. |
| 5:08 | ||||
Camminando con la mente stanca
Gl'occhi bassi sul suo passo Di giorno in giorno lui consuma la sua vita. Di notte si ferma fumando Qualcosa sulla porta del bar In piazza del mercato pochi sono come lui. Ma ieri per caso ha detto che e stanco Di questa gente triste, talchi o denaro Poi girato sul marciapiede mi ha guardato E ha detto che il suo nome e Pietro. Mi chiamo Pietro e non e un caso E so chi e un giusto oppure un ladro Tittirule, tittirule ola, Tittirule ola, tittirula. Nessuno si dice lo conosce, Nessuno sa dove lui dorme, La gente lo guarda e dice: "Quello cerca i guai!" La gente gira oggi e mercato Nell'aria c'e profumo di neve Gente che guarda, gente che ascolta La sua voce. Ma oggi per caso c'ho guardato in quegl'occhi E mi e sembrato all'improvviso di ricordare Che un bel giorno tornera su questa terra Con l'uomo che c'amava tanto, Ritornera per giudicare chi sia un giusto Oppure un ladro. Tittirule, tittirule ola, Tittirule ola, tittirula. Ritornera per giudicare chi sia un giusto Oppure un ladro. Tittirule, tittirule ola, Tittirule ola, tittirula. Tittirule, tittirule ola, Tittirule ola, tittirula. Tittirule, tittirule ola, Tittirule ola, tittirula. |
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7. |
| 4:53 | ||||
Gli hanno tolto la patente con la scusa che
E entrato con la macchina dentro al buffee, Ma lui non si da per vinto, non si arrende E matto. Non ha voglia di resistere alla sua pazzia Nel suo comodo rifugio si giustifica Non mi fate lavorare non sopporto alcuna Critica. Non ha fatto il militare e rimasto qui Non sopportava di dire: "Signor si!", Ma lui viaggia con la mente, gli sembra Di volare viaggia dentro. Voi chiamatela pazzia se vi piace cosi Questo mondo gli fa orrore e lo evita Lui si imbosca sotto il letto e non si pente Mai. Fanno giri di parole per confonderlo Non e facile fregarli sono subdoli, Ma con qualche stravaganza Li costringera a rinunciare. Lui non va a lavorare e perche Un matto non puo, se gli offrono Un impiego risponde: "No!", Ma lui viaggia con la mente gli sembra Di volare viaggia dentro. Matto sara chi non capisce la pazzia Di non aver saputo guardarsi attorno, Ma che differenza c'e se nel buio se Tutti si cercano e non si trovano, Non si trovano mai. Lui non e un anormale Sulla scheda elettorale Ci disegna donne nude Con il seno sempre sodo Non gli va di giudicare e... E un libero. Non occorre, non s'affanna, Non ingrassa, lui e un pazzo Non si presta a questo gioco Non gli va di fare il follo E un matto ma non un grullo. Gli hanno tolto il passaporto Perche non e il caso di lasciare Andare in giro uno come lui, Ma lui viaggia con la mente Gli sembra di volare, Viaggia dentro. Matto sara chi non capisce la pazzia Di non aver saputo guardarsi attorno, Ma che differenza c'e se nel buio se Tutti si cercano e non si trovano, Non si trovano mai. No mai. Ma che differenza c'e se nel buio se Tutti si cercano e non si trovano, Non si trovano mai. Ma che differenza c'e se nel buio se Tutti si cercano e non si trovano, Non si trovano mai. No mai. |
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8. |
| 6:37 | ||||
Contava fino a venti piano piano,
La faccia contro il muro del cortile Sapeva ormai dove lei si nascondeva Faceva finta anche di non vedere Poi di corsa usciva dal suo posto, Ma la prendeva sempre, la stringeva. Solo un gioco si, solo un gioco sai Quant'era bella, Solo un gioco sai, solo un gioco ormai Ma lei rideva La bottega del paese era un bazar Era meglio che sulle giostre E dalle porte consumate lui guardava, Lei faceva un po' la signorina Si girava svelta si E la lingua gli mostrava Il sorriso gli negava. Soltanto un gioco si, soltanto un gioco sai Quant'era bella, Solo un gioco sai, solo un gioco ma... Ma le piaceva. Un giorno uguale gli sembrava E guardava nel cortile, C'era un camion molto grande E degli uomini robusti Tutta scossa nel cappotto Stava ferma non rideva E guardandolo piangendo Ha aperto le sue mani. Solo un gioco si, solo un gioco sai Ma andava via, Soltanto un gioco sai, soltanto un gioco Ma lui piangeva. "E' tornata!" gli hanno detto Quella sera i vecchi amici, Gli parlavano di lei Come fosse la piu bella. E' entrata all'improvviso Per telefonare, si ma lui Ha visto i suoi occhi sempre quelli. Soltanto un gioco si, solo un gioco che... Che le piaceva, Solo un gioco sai, solo un gioco si Ma lei rideva. Lui si e messo li vicino "Sono arrivata, si sto bene, Il tempo e bello, lui rimane Solo qualche giorno. Poi adesso E giu ciao ci sentiamo" Si e girata ed il suo viso E diventato come quando lei correva. Soltanto un gioco si, solo un gioco sai Quant'era bella, Solo un gioco sai, solo un gioco ormai Ma lei rideva. Soltanto un gioco si, soltanto un gioco sai Ma andava via, Solo un gioco sai, solo un gioco ormai Quant'era bella. |
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9. |
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Erano giorni terribili, la guerra divampava
un mostro spaventoso, la gente divorava fratello contro fratello, odio contro amore uomini venivano uccisi solo per un colore. Ma un uomo nel suo giardino la speranza coltivava tutti i suoi fratelli con amore aiutava anche lui aveva un'idea: con coraggio la portava ma su tutto amava la vita contro tutti lottava. Cos un giorno vide un nero moribondo fece proprio di tutto per riportarlo al mondo per questo i bianchi pensarono che fosse un collaborazionista il suo nome scrissero sopra una lunga lista. Un giorno un bianco fuggiasco alla sua porta and a bussare per cercare scampo alla morte da lui si fece salvare, cos anche i neri lo odiarono, giurarono vendetta perch chi non era con loro doveva morire in fretta. In una notte di luna l'uomo buono camminava sopra il crinale di un monte, che due valli divideva, da una parte i bianchi lo spiavano, pronti a colpirlo al cuore dall'altra i neri stavano per placare il loro furore. Partirono due colpi assieme cadde con gli occhi al cielo sul suo sguardo stupito si stese un lieve velo. I neri felici esultarono come i bianchi a loro volta, ma essi non sapevano che la piet era morta. |