Disc 1 | ||||||
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1. |
| 3:47 | ||||
(F. Berlincioni - G.Belleno)
Ognuno ha un tavolo di situazioni apparecchiate dalla vita ognuno mangia i suoi momenti buoni ogni speranza grande e ripulita e beve sempre dalle sue emozioni ognuno vede quello che ha davanti la pioggia fitta e le schiarite ognuno cresce in mezzo a tutti quanti a volte e causa delle sue ferite ognuno dice cose inutili e importanti. Ognuno e figlio di se stesso e non dimentica che e padre dei giorni duri come un osso di quella cesta di scemate ognuno disfa e poi ricuce ognuno parla e si traduce ognuno spende piu di tanto ed e padrone poi di niente ognuno quando e troppo solo si mischia al cuore della gente. Ognuno ha un numero di confessioni fantasmi stesi sotto il letto le scottature delle delusioni una certezza chiusa dentro il petto ognuno ha un tempio di momenti vuoti ognuno sbriciola le sue risate come pannocchie di frumento ognuno vive notti piu agitate notti di luna diventate argento ognuno aspetta quando arriva la sua estate. Ognuno scivola sul tempo anche se mette le radici la vita soffia troppo vento tra i boschi delle sue pendici ognuno semina promesse che son premesse di una guerra ognuno cambia il suo destino perche si illude du cambiarlo io, come ognuno, stamattina ho aperto gli occhi e comincio il ballo. |
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2. |
| 4:40 | ||||
(F.Berlincioni - G.Belleno)
Io non capisco quante anime ho una ti cerca un'altra dice di no da quanto tempo non ti sento piu mio io come tanti sono senza...Dio mi guardo attorno e c'e la realta paesi in guerra e storie senza pieta la tua preghiera invece e solo un fruscio chiunque uccide un altro e senza Dio Dove sei la gente non ne puo piu perche non serve quaggiu quel mezzo angolo del cielo da dove guardi noi un mezzo angolo di cielo che e solo per gli eroi ma noi non siamo cosi dobbiamo vivere. Quel bimbo magro non ha fame di te ne gli interessa di sapere chi e il padre in cielo che agonizza il suo io lui soffre piange e muore senza Dio. Dove sei la gente non ne puo piu perche non serve quaggiu quel mezzo angolo del cielo da dove guardi noi un mezzo angolo di cielo che e solo per gli eroi ma noi non siamo cosi dobbiamo vivere. Quel mezzo angolo del cielo per quelli come te ma noi non siamo cosi dobbiamo vivere |
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3. |
| 5:06 | ||||
(F.Berlincioni - G.Belleno)
Come la rabbia la tempesta l'imprudenza l'ansieta quante idee vanno in fumo mi basterebbe un po' di sabbia un po' di giorni fuori la citta anche senza nessuno tagliare il vento come il volo degli alianti che nel silenzio stanno su senza resse senza scosse senza l'inquilino che abita giu senza il rumore che batte in testa senza musica di un finto rock anche stando a digiuno senza orologio senza piu tempo e senza i clacson di un crocevia e il momento opportuno guardare avanti e riscoprire le distanze gli spazi che non vivi piu senza impegni senza scosse senza il batticuore e la sua schiavitu. Cieli aperti praterie e le profondita mari immensi boschi verdi rocce senza eta. Senza la scienza e senza fili quel burattino si muovera perche l'uomo e qualcuno modi di fare modi di dire fotografie della realta non le scatta nessuno guardiamo avanti apriamo il cielo sulle stanze spaziando l'emotivita senza resse senza tosse e senza piu l'angoscia dovunque vai. Cieli aperti praterie e le profondita mari immensi boschi verdi rocce senza eta senza piu folle di gente che non sa varcare le soglie della mondanita aprire le porte su questa vita mia decidere se stessi qualunque giorno sia. quante idee vanno in fumo e il momento opportuno Guardare avanti e riscoprire le distanze gli spazi che non vivi piu senza impegni senza soste senza il batticuore e la sua schiavitu. Cieli aperti praterie e le profondita mari immensi boschi verdi rocce senza eta sogni sparsi cuori immensi nell'intimita grida perse mani terse la tranquillita |
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4. |
| 3:49 | ||||
5. |
| 6:49 | ||||
Non cambiare
e quel tuo sapore antico la novita cosi si dice la strada nuova non sai mai fin dove va non sara l'abitudine a sconfiggere la nostra allegria che senso ha manomettere quel che fai se per me va bene gia come sei. Non cambiare non cambiare mai siamo quello che volevi non cambiare non cambiare mai ferma tutto quanto cosi. Sempre nuove sono le emozioni che vivo con te e chi le muove sono ancorate in fondo a noi non vanno via cosa c'e da pretendere da qualcosa che piu grande non c'e io ci saro quando tu vorrai perche tu ci sarai quando io vorro. Non cambiare non cambiare mai siamo quello che volevi non cambiare non cambiare mai basta solo se ci credi non cambiare non cambiare mai siamo quello che volevi non cambiare non cambiare mai ferma tutto quanto... Resta uguale a come sei che io non mi stanco mai e non voglio niente piu perche insistere quando in fondo chi va bene sei tu. Non cambiare mai siamo quello che volevi non cambiare non cambiare mai basta solo se ci credi non cambiare non cambiare mai siamo quello che volevi ferma tutto quanto cosi |
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6. |
| 4:48 | ||||
(F.Berlincioni - G.Belleno)
Nessuno la sente la voce che supplica nel buio di un vicolo dove l'ombra diventa un invito due mani violente il fiato che ansima sui segni di un livido che per coprirlo non le basta il vestito fa finta di niente la grande citta neanche si pente tutta la gente che la guarda e che va qualunque coraggio rimane assopito nemmeno piu un brivido l'indifferenza non ha mai reagito nessuno che scende nessuna pieta qualcuno si limita a maledire questa nostra realta. Scene vere ad ogni angolo scene vere fra noi scene vere che poi rimangono chiuse dentro di noi. C'e pure chi e perso chi imbroglia se stesso si accosta a una macchina e chiede soldi dicendo che ha smesso ha gli occhi di vetro il cuore sconnesso ormai inaggiustabile e se parli dice si per riflesso gli mancano i denti gli manca un'eta e cosa piu grave e che gli manca il senso della sua dignita. Scene vere ad ogni angolo scene vere fra noi scene vere che poi rimangono chiuse dentro di noi. I dolori gli sbagli il problema dei figli e l'incivilta la violenza il rumore l'assenza di amore la bestialita. Che vuoi che sia la nostra volonta ombre pesanti sulla nostra liberta |
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7. |
| 5:35 | ||||
(F.Berlincioni - G.Belleno)
Nel momento che ho deciso di coinvolgere me stessa nella scelta temeraria di aggredire la tempesta in quell'angolo di festa che fa chiasso in mezzo al cuore quando non mi fanno male le bugie che mi son detta quando stimo piu il concreto che la stupida apparenza allora vinco. Nella voglia che ho di averti senza mezze condizioni nel sentirmi preparata a far cambio di emozioni nella noia lasciata fuori senza pane e senza tetto quando riesco a tollerare l'ignoranza di un dispetto allora vinco il senso della lontananza perche tu non mi lasci sola e vinco il freddo della mia paura quando decido che non ha importanza e quando sono immersa nel presente io vinco il vuoto delle ore perse perche le so dimenticare. ora lo so che il tempo lascia il tempo di esistere ora che ho la forza di decidere ora lo so che nella vita devi resistere che non si puo lasciarsi sopravvivere. E se penso a come ho usato tutte quelle incomprensioni le ho mischiate un po' alla volta insieme a dei momenti buoni. E mi sento preparata e vinco le ombre di quell'amarezza quando trovo il modo di affrontarla e vinco l'ansia delle mie domande su dove va a finire questo mondo e la mia strada dove mi conduce e vinco il buio che ciascuno ha in fondo perche ho imparato dove sta la luce. |
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8. |
| 5:52 | ||||
(F.Berlincioni - G.Belleno)
Di questa vita potrei raccontare niente oppure quasi tutto come tasselli di un mosaico antico sono i giorni miei ogni momento io l'ho assaporato come fosse un frutto e stato amaro il primo mio peccato com'era dolce l'ultimo sorriso tutti gli sbagli che non ho deciso e che non rifarei di questa vita salverei l'attesa delle mie emozioni le confidenze ed il clamore assurdo di tante novita anche la rabbia che cicatrizzava delusioni la trasparenza di un amico tutte le notti che mi ha dedicato e la paura che mi ha spinto a credere nell'aldila ma quanto cammina e fin dove arriva ricordi sconnessi che sono gia persi istanti di paglia bruciati dal fuoco discorsi lontani che scottano poco parole mai dette i sogni caduti sentire la terra se stai a piedi nudi gli appigli scavati su tante pareti le porte forzate di quanti segreti un sentimento che non si traduce e l'amore, se tu vuoi puoi chiamarlo amore di questa vita non vorrei cambiare niente neanche le mie brutte canzoni son state il sale delle mie incertezze e sono ancora qui spicchi di vento da lanciare in alto come gli aquiloni i compromessi per tentare il salto le frecce aguzze delle mie opinioni sono il coraggio che mi aiuta adesso a vivere cosi ma quanto cammina e fin dove arriva ricordi sconnessi che sono gia persi istanti di paglia bruciati dal fuoco discorsi lontani che scottano poco parole mai dette i sogni caduti sentire la terra se stai a piedi nudi gli appigli scavati su tante pareti le porte forzate di quanti segreti un sentimento che non si traduce e l'amore, se tu vuoi puoi chiamarlo amore |
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9. |
| 4:53 | ||||
(F.Berlincioni - G.Belleno)
E si spingono da soli con le loro grandi mani aggrappate al ferro freddo di due ruote disuguali gambe esili di cigno come fragili armature e il palazzo dei pensieri a volte, ha tante stanze buie. Sono i figli di nessuno sono uomini in germoglio sono anime piu grandi obbligate al loro orgoglio ma vorrebbero cantare ma vorrebbero ballare e scottarsi sulla sabbia per tuffarsi in mezzo al mare anche i figli di nessuno hanno i cuori disarmati ed accettano la vita perche sono innamorati e non contano i gradini pero contano le stelle solo dentro i loro occhi puoi vedere le piu belle. Sono i figli dei problemi che non hanno mai risposte accavallano paure ma le tengono nascoste hanno i sogni ipotecati da un presente che gli azzera ma il bisogno di sognare e la loro arma vera. E noi in quante cose gli abbiamo aiutati di quante promesse gli abbiamo vestiti soltanto uno sguardo per dire "peccato". Sono i figli di nessuno sono barche senza porto ancorate ad un ormeggio che li fa sentire a fondo ma sanno vivere in salita sanno essere importanti sanno usare i sentimenti forse piu di tutti quanti. Sono i figli di nessuno sono statue mutilate sono linee di profili solamente tratteggiate e nascoste sotto il vetro di quel corpo che gli impaccia c'e un bisogno di dolcezza che si legge sulla faccia. E noi in quante cose gli abbiamo aiutati di quante promesse gli abbiamo vestiti e poi quante volte gli abbiamo ascoltati e noi in quanti discorsi gli abbiamo venduti soltanto uno sguardo per dire peccato avrebbero potuto non essere mai nati. Sono figli di nessuno solo per chi non gli ha accettati per me son piccoli fratelli dai destini delicati. |
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10. |
| 4:00 | ||||
(F.Berlincioni - G.Belleno)
Qualcosa c'e che aiuta il mondo a andare avanti in questo scoppio di frastuoni troppi tuoni e pochi santi ed ogni giorno non e uguale a come e adesso sembra che ieri sia vicino mentre ormai e un giorno perso si cerca di non cedere alle onde del destino si prova a far sorridere il volto di un bambino si asciugano i dolori si spogliano i rimpianti si rubano gli istanti al gioco delle ore. Io non so dove eppure so che fra milioni di persone vigliacche, pazze e imbastardite tradite dalle angosce e dalle offese c'e ancora amore io non so dove ma son sicura che per ogni lontananza c'e gia un incontro stabilito l'invito a ritrovarsi presto c'e una speranza che si muove ma non so dove. Il nostro tempo ha perso l'ombra di se stesso sparpaglia briciole di vita ed e veniale e disonesto la liberta non vuol pagare le tangenti ma la coscienza e taglieggiata allora paghi e stringi i denti si cerca di difendere lo spazio conquistato si lotta per non perdere il pane che hai sudato si asciugano i dolori si spogliano i rimpianti si rubano gli istanti al gioco delle ore. Io non so dove eppure so che fra milioni di persone vigliacche, pazze e imbastardite tradite dalle angosce e dalle offese c'e ancora amore io non so dove ma son sicura che per ogni lontananza c'e gia un incontro stabilito l'invito a ritrovarsi presto c'e una speranza che si muove ma non so dove. Io non so dove ma so per certo che al di la del mare mosso in qualche posto indefinito stordito e stanco naviga il rispetto cerca la giusta direzione ma e chissa dove. Io non so dove, non so come e non so quando ma so soltanto che ancora fa rumore il cuore dell'umanita. |